Matteo Giancaspro

Matteo Giancaspro

COORDINATORE "CASA FAMIGLIA"

Ciao,
sono Matteo e voglio parlarvi della “Casa Famiglia“, che è una sorta di punto di riferimento qui a Cerignola. Sapete, è una specie di oasi nel bel mezzo della città, situata in via Napoli n°1. È operativa da un bel po’, esattamente dal lontano 4 ottobre del 1999. La cosa bella è che non è solo un posto dove le persone vengono mandate per essere assistite, è molto di più. È come una grande famiglia, dove ci sono sempre persone qualificate pronte ad aiutare, 24 ore su 24.

Ospitiamo qui 14 persone che hanno bisogno di un supporto particolare. Parliamo di individui che affrontano sfide davvero importanti nella loro vita quotidiana, a causa di disturbi che riguardano l’area psicotica e della personalità. Ma sapete una cosa? Qui non li trattiamo come dei pazienti, sono parte integrante della nostra famiglia allargata.

La nostra missione è fornire loro un ambiente sicuro e accogliente, dove possano sentirsi a casa. E credetemi, non è solo una bella frase. Ogni giorno lavoriamo sodo per garantire che abbiano tutto il supporto di cui hanno bisogno. Sì, ci sono momenti difficili, certo, ma c’è anche tanto amore e sostegno che circola in queste mura.

Quindi, se passate da queste parti, fate un salto. Magari non è il posto più glam della città, ma vi assicuro che l’atmosfera che si respira qui dentro è unica.

Ricostruire il domani, passo dopo passo: insieme verso il mondo!

Ehi, ragazzi, oggi vi parlo un po’ della riabilitazione psichiatrica, un argomento che mi sta molto a cuore. Quindi, c’è questa cosa che si chiama Recovery, che è fondamentale. È praticamente il raggiungimento di nuove aspettative positive, per usare un parolone l’empowerment, che è un po’ come il processo di crescita della stima di sé. E poi ci sono altre cose importanti come l’autoefficacia, l’autodeterminazione e il recupero delle connessioni sociali per le persone che hanno problemi psichiatrici.

La parte interessante è che non si tratta solo di “passare sopra” al disturbo, ma di definire attivamente una nuova vita. Quindi, si cerca di dare un nuovo significato alla vita dell’utente, guardando oltre il disturbo e concentrandosi su cose come l’indipendenza, le reti sociali, e anche il lavoro. Insomma, si cerca di creare un percorso personalizzato che tenga conto delle esigenze e delle potenzialità di ciascun individuo.

Ora, parlando del percorso stesso, ci sono tre momenti chiave in una comunità di riabilitazione: c’è l’ingresso e l’accoglienza, il momento centrale e infine l’uscita e il “dopo“.

All’inizio, durante l’accoglienza, l’utente entra gradualmente nel cuore della comunità. L’équipe è lì per ascoltare e osservare, capendo i bisogni e le potenzialità dell’utente. Lo si incoraggia a partecipare alla vita della comunità e alle varie attività terapeutiche e di gestione del tempo libero.

Il momento centrale è quando si sviluppa il progetto terapeutico-riabilitativo personalizzato, basato sulle osservazioni fatte fino a quel momento. Qui l’utente comincia a prendersi qualche responsabilità, a fare attività riabilitative e a partecipare attivamente alla costruzione del suo percorso. È un momento in cui si impara molto, anche sulle relazioni familiari.

Infine, c’è il momento dell’uscita e del “dopo”, che è il più delicato. La comunità lavora per preparare l’utente a tornare alla vita normale, ottimizzando i rapporti con altre realtà sociali e istituzionali.

Insomma, è un percorso lungo e impegnativo, ma fondamentale per chiunque voglia superare le proprie difficoltà e guardare al futuro con ottimismo.

Empatia, fiducia, ascolto: insieme facciamo squadra!

E adesso voglio parlarvi un po’ di come funziona la nostra squadra qui nella nostra Comunità di Riabilitazione Assistenziale Psichiatrica. Guardate, il segreto per offrire un supporto davvero efficace dipende principalmente da come lavoriamo insieme. Prima di tutto, abbiamo bisogno di un team solido che funzioni bene.

Quindi, per definire il famoso Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato (PTRI), dobbiamo lavorare tutti insieme. Abbiamo un’équipe multi-professionale che fa proprio questo: siamo un bel mix di persone con competenze diverse che collaborano alla grande. Abbiamo il nostro direttore sanitario, un medico-psichiatra, una psicologa, una terapista occupazionale, educatori professionali sanitari, tecnici della riabilitazione psichiatrica, infermieri e operatori socio-sanitari.

Ma guarda, non è solo una questione di titoli e qualifiche. È anche una questione di atteggiamento. Abbiamo fatto della fiducia, dell’empatia, dell’ascolto e dell’accoglienza i pilastri del nostro lavoro di squadra. Tutti noi siamo qui perché crediamo in quello che facciamo e ci impegniamo costantemente ad aggiornarci e a migliorare, seguendo le normative nazionali e regionali e partecipando a formazioni continue.

Insomma, siamo davvero un bel gruppo: insieme facciamo davvero la differenza nella vita delle persone che ci affidano la loro salute mentale e il loro benessere.